Le persone rispondono fin dalle origini a bisogni, motivazioni, desideri che sono innati dentro di loro. Aspirazioni quali appartenenza, stabilità, cambiamento, libertà sono allora le categorie a cui richiamarci per comprendere le azioni e le scelte del pubblico. Sulla base di questi presupposti nel tempo sono quindi stati individuati 12 alleati che permettono di creare una brand identity efficace e una comunicazione empatica: gli archetipi di brand.
I brand così come i progetti sono dirette emanazioni delle persone che danno loro forma. Ciò vuol dire che possiamo intendere gli stessi come se avessero una personalità e tratti umani distintivi. Elementi preziosi che ci aiutano a fare una delle operazioni fondamentali quando vogliamo comunicare e promuovere con efficacia un progetto:
- distinguerci;
- rendere memorabile la nostra presenza;
- creare un dialogo empatico con il pubblico;
- coltivare la nostra community, trovare la nostra tribù.
Sono perciò questi i tasselli che ci permettono di rendere il nostro messaggio chiaro, empatico, umano e soprattutto distintivo oltre che indimenticabile. In breve sono quei tratti dal volto umano che ci permettono di raggiungere con facilità il nostro pubblico. Opportunità questa che ci dà modo di creare una connessione potente in cui far crescere la relazione e di riflesso la possibilità di vendere.
È partendo da queste considerazioni che sono nati i discorsi sulla brand identity e soprattutto sugli archetipi di brand. Vere e proprie guide che possono donarci grandi benefici se impariamo a fare nostri alcuni dei loro consigli e spunti.
Perché integrare gli archetipi di brand nella comunicazione?
Se guardiamo alle grandi storie raccontate e promosse dalle aziende di tutto il mondo ci accorgiamo della presenza sottostante degli archetipi di brand. Esempi comuni sono Mulino Bianco o la Coca Cola con il richiamo all’innocente, al suo ottimismo e al candore dei sogni dei bambini o dei mondi ideali.
Chanel, Lindt o Muller al contrario si connettono all’amante. O ancora Lego e Adobe che si ricollegano al creatore solo per citarne alcuni. Cosa accomuna questi brand? Un’immagine chiara, distintiva e messaggi potenti che raccontano storie progettate per rimanere ben impresse nella mente dell’audience. Racconti e suggestioni con cui le persone possono identificarsi. Perché lavorare con gli archetipi di brand aiuta proprio in questo: a essere subito riconoscibili e a rafforzare la memoria del progetto lanciato.
Le motivazioni che spingono a favore di questa scelta di comunicazione sono intuitive e sono legate a filo doppio con i benefici che possiamo trarne per il racconto di brand. Integrare gli archetipi di brand nella strategia di comunicazione infatti ci permette di:
- definire al meglio una brand identity calzante ed efficace;
- elaborare uno storytelling che affascina e una comunicazione sostenibile;
- distinguerci con successo rispetto ai competitor;
- mettere in luce le caratteristiche e i valori che ci contraddistinguono;
- scegliere il corretto tono di voce per i nostri messaggi;
- avvicinarci al pubblico ideale con contenuti mirati, tessendo una relazione profonda;
- farci scegliere e attrarre le nostre persone ideali sulla base delle affinità valoriali;
Quei modelli e quei bisogni universali che ci accomunano.
Il primo a parlare degli archetipi è stato Carl Gustav Jung che ha chiarito quanto queste figure siano attive in ognuno di noi. La parola stessa archetipo ci richiama all’idea del “primo modello”, del “primo esemplare” a cui poi tutti gli altri si rifanno.
Quando parliamo di archetipi di brand ci riferiamo quindi a modelli universali in cui le persone rileggono alcuni dei loro tratti più intimi e umani. Nello specifico Jung ha identificato 12 figure che si collegano a quattro motivazioni cardine. Ogni archetipo è mosso in via principale dalla ricerca rispettivamente di:
- Stabilità
- Libertà
- Trasformazione
- Appartenenza
Seguendo questa suddivisione possiamo allora far rientrare gli archetipi di brand in queste 4 categorie. Lo schema a cui possiamo guardare è allora il seguente:
- L’angelo custode, il sovrano e il creatore ricercano la stabilità, l’ordine, nella loro realtà;
- L’innocente, il saggio e il cercatore desiderano la libertà dalle gabbie che possono limitare il loro percorso sul piano fisico o mentale/emotivo;
- La trasformazione dello status quo è invece il focus per il mago, il distruttore, il guerriero.
- L’amante, il folle, l’orfano vogliono infine sentirsi parte della comunità. Li muove infatti l’appartenenza.
Conoscere queste guide e soprattutto le tematiche universali su cui portano a riflettere è allora un passaggio fondamentale a livello personale e di progetto. Gli archetipi di brand possono infatti potenziare molto l’efficacia, la profondità e la forza dei messaggi che desideriamo veicolare.
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