Mettersi nei panni e nelle scarpe degli altri è una risorsa preziosa, estremamente utile in ogni ambito. A livello personale, business o di comunicazione e promozione quando parliamo al nostro pubblico è essenziale conoscere in profondità le persone dietro allo schermo. Cosa dicono? Cosa sentono o pensano? Quali sono le loro frustrazioni e le loro aspirazioni? Per queste e altre risposte ci aiuta la mappa dell’empatia, uno strumento potente a cui possiamo rifarci quando creiamo la nostra strategia di comunicazione efficace.
L’empatia è da tempo riconosciuta come una risorsa indispensabile. Un’abilità da allenare e sviluppare il più possibile per poter vivere in maniera più sana le relazioni, la quotidianità tutta. Se guardiamo con attenzione ci accorgiamo in modo immediato che l’empatia ci è necessaria in ogni situazione, contesto e attività. Non è affatto una capacità da relegare unicamente a livello privato, al contrario anche in ambito lavorativo e di business si rivela essenziale.
In special modo quando dobbiamo comunicare e/o promuovere la nostra idea, il nostro progetto abbiamo bisogno di connetterci in profondità con le persone. Dobbiamo metterci nei panni di chi ci legge, di ci ascolta o con cui parliamo. Dobbiamo camminare per un bel tratto con le sue scarpe per comprendere davvero qual è la sua prospettiva, qual è la sua visione della vita.
Una possibilità questa che risulta dal valore inestimabile perché ci permette di vedere con i suoi occhi, di capire se possono nascere affinità e sinergie. E da ultimo ci mostra come possiamo rispondere attraverso le nostre proposte, le nostre abilità ai suoi bisogni e ai suoi desideri. A tal proposito ci viene in aiuto uno strumento speciale: la mappa dell’empatia.
Cos’è la mappa dell’empatia e a cosa serve?
Riflettendo e approfondendo le diverse tematiche con il filtro della mappa dell’empatia abbiamo allora l’occasione di rintracciare le risposte fondamentali. Risposte e informazioni che ci permetteranno inoltre di progettare una strategia di comunicazione efficace perché fondata sulla conoscenza del nostro pubblico, delle nostre buyer personas.
Il punto di partenza iniziale è definire che cos’è la mappa dell’empatia. Quando usiamo questa espressione ci riferiamo a un insieme di domande elaborate per esplorare come pensa, cosa sente la persona a cui indirizziamo il nostro messaggio. Quali sono le aspirazioni profonde del target? I desideri, i bisogni, ma anche le frustrazioni o le difficoltà?
Uno dei fondamenti di una comunicazione consapevole ed efficace è infatti rappresentato dall’interrogativo: a chi mi sto rivolgendo? È impossibile e controproducente cercare di parlare a tutti. Il messaggio così creato rischia di perdere di efficacia sotto ogni punto di vista. Ecco perché questa operazione con la mappa dell’empatia è prioritaria: ci permette di tracciare un identikit esaustivo seppur in qualche modo figurato del cliente ideale a cui vogliamo comunicare.
Conoscere per avere focus e indirizzare la comunicazione.
Passo dopo passo perciò possiamo imparare a conoscere da vicino il pubblico. È questa volontà di connessione che può cambiare in profondità le carte in tavola. Disporre dei dati, interrogarsi su queste domande così come indagare le abitudini, le scelte e i comportamenti delle persone rafforza le performance dell’intero processo.
Sul fronte della comunicazione perciò avremo un miglioramento dei risultati dal momento che contenuti, promozioni e messaggi saranno creati usando queste informazioni come guide. L’utilità della mappa dell’empatia però non si esaurisce qui. Al contrario grazie a questa conoscenza approfondita e in costante aggiornamento potremo inoltre progettare offerte, servizi o prodotti allineati con i bisogni e i desideri del pubblico.
L’incontro fra questi due poli solo all’apparenza opposti ci permetterà di ampliare le nostre possibilità di business. Motivo per cui mettere al centro le persone, scegliere la via dell’empatia, si rivela una scelta dal valore aggiunto e decisivo. In breve: una decisione strategica oltre che etica.
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