Siamo persone e ricerchiamo esperienze, momenti da vivere e assaporare. Scegliamo basandoci sulle emozioni, sulle intuizioni, sul sentire, sulle relazioni che si creano. Scegliamo sulla base delle affinità e dei valori che riscontriamo nell’altro. La conversazione così come la comunicazione che ne consegue è un elemento fondamentale. Motivo per cui abbiamo bisogno di strutturare un marketing conversazionale in cui empatia, umanità e autenticità siano i pilastri fondanti.
Quante volte al giorno parliamo con chi ci circonda, chattiamo, ci confrontiamo di persona oppure a distanza grazie al mondo online? Tutti noi abbiamo bisogno, viviamo di queste interazioni. Sia di quelle benefiche che di quelle meno positive, non possiamo davvero farne a meno. Siamo esseri umani e abbiamo il desiderio di entrare in contatto con qualcuno che percepiamo come altro da noi.
Data questa premessa come pensiamo sia possibile comunicare, promuovere, vendere senza fare conversazione? Dei venditori di una volta quello che si elogiava spesso era proprio la capacità di parlare, di interagire, di stimolare coloro che avevano di fronte. Senza cadere nelle trappole della manipolazione è innegabile quanto sia profondo il bisogno di relazione, di contatto che ognuno di noi ha in quanto essere umano.
È in questo scenario che si inserisce il marketing conversazionale. Se vogliamo a ben vedere è esso stesso un qualcosa di implicito alla comunicazione. Comunicare infatti viene dal latino e potremmo tradurlo come affine a un “mettere in comune” o ancora a “qualcuno che compie il suo dovere con gli altri”.
Il marketing conversazionale e il bisogno di condivisione.
Sotto questo profilo la comunicazione è perciò relazione. È creare un terreno comune in cui dare vita a connessioni, sincronicità, meraviglie. Attraverso questo processo creiamo un mondo condiviso fatto di storie, valori, destini che ci accomunano gli uni agli altri. Ma quindi cosa vuol dire scegliere di fare marketing conversazionale?
Vuol dire innanzitutto scegliere di dare la massima priorità alle persone, al loro lato umano e alle relazioni che coltiviamo con loro. Il pubblico non è un semplice bersaglio metaforicamente “da colpire” ma è composto da esseri umani con una prospettiva, un sentire unico con il quale cerchiamo di connetterci.
Possiamo avere idee, opinioni o sentimenti differenti ma in ogni caso scegliamo di agire favorendo il confronto positivo, il dialogo… la conversazione appunto. Un qualcosa che al giorno d’oggi è ancora più centrale nella vita di tutti i giorni troppo spesso mediata in tutto e per tutto dai dispositivi tecnologici. Eppure – o forse proprio per questo – la sete di condivisione, di connessione, di dialogo non si è esaurita. Anzi se possibile si è espansa come dimostra anche l’attrattiva che esercitano i social media. Canali che connettono e che ci danno la possibilità di condividere ciò che sentiamo, le nostre giornate, di commentare le notizie. In poche parole di essere in contatto anche se distanti, ciascuno nel suo mondo dietro lo schermo. Dopotutto lo diceva già Cesare Pavese: “Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.”
Che relazione vuoi coltivare?
La domanda allora non è tanto se dovresti conversare con il tuo pubblico, praticare o meno il marketing conversazionale. Semmai è: quanto peso e valore dai alla persona che vive oltre lo schermo? Quanto riconosci il suo essere umano come te e me quando parli con lei?
Perché che tu ne sia consapevole o no, la conversazione sta già avvenendo solo che magari è un inseguire il pubblico con una trafila di offerte. Un inondare il web di informazioni tecniche non richieste o robotiche. O un dialogare per frasi fatte che potrebbero persino essere distanti da come sei di persona e che comunque allontanano, respingono anziché connettere.
Il tuo pubblico non è un numero conteggiato nella sezione “follower”, visitatori del sito web e men che meno clienti. I tuoi lettori sono persone con aspirazioni, bisogni, emozioni e tanto altro. Le domande da cui iniziare sono perciò almeno due:
• Che relazione ti unisce a loro?
• Che rapporto scegli di instaurare?
Sono le risposte a questi due interrogativi che ti possono aiutare a comunicare con efficacia e consapevolezza, a costruire il tuo marketing conversazionale. È come quando incontri una persona nella tua quotidianità o quando parli con qualcuno. Prima del marketing e più in profondità, ci sono la tua e la sua umanità.
C’è il vostro essere umani con modi, tempi, valori particolari. Con un sentire, una storia e una prospettiva personale. Ci sono le affinità, la connessione e l’entrare in relazione con tutto ciò che ne consegue. Sono questi tasselli a essere fondamenta preziose da curare con passione, da coltivare. Giorno dopo giorno.
Comunicare è dialogare ed entrare in relazione.
Oggi che rapporto scegli di coltivare qui e dal vivo? Il tuo marketing conversazionale ed empatico nasce da lì. Non esistono formule preconfezionate, ricette magiche o sempre valide. Purtroppo (o per fortuna?) la via non è già tracciata. La crei giorno dopo giorno con costanza e impegno mettendoti in gioco anima, corpo, cuore.
Sperimentando e facendoti guidare da quel desiderio reale di conoscere l’altro, il suo mondo, ciò che lo appassiona, ciò di cui ha bisogno. Praticando l’ascolto attivo ed emotivo, lasciando andare il giudizio e la competizione sfrenata. Stando nel tuo momento, con tutto il bagaglio di vita che hai costruito nel tempo.
In breve scegliendo di entrare in relazione, in contatto vero e autentico con l’essere umano oltre lo schermo. Ricorda: non siamo automi, non siamo robot. Siamo persone. La nostra umanità insieme alla nostra unicità sono i nostri due migliori e più potenti talismani.
Partendo da questa visione e tornando a dare centralità all’aspetto umano allora è possibile cambiare, crescere, migliorare. Costruire una comunicazione consapevole, gentile, umana. Una possibilità questa che aiuta infine a favorire la trasformazione della nostra realtà perché possa diventare uno spazio sicuro. Un universo sempre più inclusivo, aperto a tutte e tutti, in cui il domani possa prosperare luminoso e ognun@ possa scrivere la sua storia.
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